La tradizione vetraria italiana nella storia di Beatrice e Aldo


Oggi la Cartolina di “Fatto a Mano” è dedicata a due Maestri vetrai, Maria Beatrice Cesari e Aldo Frasca, che hanno la loro bottega nel cuore di Roma.

Quarant’anni di attività, una vita insieme dedicata al restauro, alla ricerca e alla creazione di oggetti di rara bellezza. Più che un lavoro, il vostro sembra un susseguirsi di aneddoti, di avventure. Quale è stato l’inizio, come vi siete incontrati?

Le nostre strade si sono incontrate quando ancora eravamo ragazzi, poi siamo cresciuti insieme e insieme abbiamo dato vita alla nostra attività e creato la nostra famiglia.

Sul vostro biglietto da visita è scritto “Arte e Restauro del Vetro”, chi dei due è Maestro Vetraio? Dove ha appreso questa arte?

Con grande passione abbiamo unito le due scuole vetrarie italiane.
Io, Beatrice, di origini liguri, mi sono formata ad Altare, un paese in provincia di Savona dove persiste una tradizione vetraria che risale addirittura all’anno 1000. In quel centro ho avuto l’opportunità di conoscere e frequentare la famiglia Bormioli, fin da piccolissima.
A Venezia Aldo ha approfondito i suoi studi classici e contemporaneamente ha frequentato le prestigiose botteghe artigiane di Murano, fin da ragazzo.

La Vostra attenzione si rivolge soprattutto ai lampadari, di ogni foggia, di ogni periodo storico, a che cosa si deve questa predilezione?

Abbiamo affinato le nostre tecniche nel corso degli anni, abbiamo raccolto materiale, poi si è aggiunta la nostra indole eclettica che ci ha portato a individualizzarci in una nicchia di mercato stimolante. Ma la vera passione è stata sempre quella di riportare in vita e in sicurezza grandi e importanti oggetti: specchiere e preziosi lampadari.

Appunto meravigliosi lampadari in giro per il mondo vi hanno indotto a viaggiare molto. Qualche aneddoto?

Un episodio che ricordo con piacere è avvenuto quando Nicoletta Braschi e Roberto Benigni ci hanno mandato un oggetto da restaurare. Per quel lavoro non abbiamo voluto nulla, solo un autografo per i miei figli che all’epoca erano bambini. Il giorno dopo davanti al negozio si fermò una macchina di lusso dalla quale uscirono i due artisti con un pacco in mano, che conteneva tutti i dvd compreso “Pinocchio”, che era uscito da poco, oltre ad una quantità di foto autografate. Era presente uno dei miei figli che dopo un breve inseguimento fu autografato sulla sua maglietta de Roberto Benigni… In seguito abbiamo restaurato tutti i lampadari della loro grande e bellissima villa.
Un altro episodio ricordo quando nella sede di Palazzo Caetani, in Via delle Botteghe Oscure, dove risiede l’ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, abbiamo restaurato specchiere e lampadari, un lavoro che è durato 4 anni. Ebbene, mentre eravamo in loco a lavorare, furono smontate dagli imbianchini tre grandi specchiere alte 4 metri che si trovano all’ingresso e furono messe a terra in una delle sale del palazzo. Mai mettere a terra specchi! Per ‘proteggerle’ le avevano coperte con un telo. Quando uno degli inservienti dell’ambasciata entrò per aprire le finestre, si rese conto dal rumore che stava camminando su vetri che si rompevano al suo passaggio. Non bastò, perchè, pensando di evitare ulteriori danni, si mise a correre sicchè tutte le specchiere furono rotte. Fu poi lungo il nostro lavoro per un accurato restauro, servendoci anche di rari specchi color salvia uguali agli originali, conservati nel nostro magazzino

Il vostro lavoro sollecita una ricerca storica legata agli oggetti che necessitano del vostro restauro. Ricordate ogni oggetto, ogni storia?

Certo! A volte ricordiamo più gli oggetti sui quali siamo intervenuti e la loro collocazione, che i loro proprietari. Ogni oggetto ha una vita propria legata al contesto storico al quale appartiene.

Inoltre create dal nulla delle vere opere d’arte collaborando con noti artisti…

Uno dei rami dell’attività che abbiamo sviluppato negli anni è stata appunto quella di realizzare nuovi oggetti e di collaborare in performances di importanti artisti contemporanei quali Paolo Guiotto, Luca Maria Patella ed altri di rilievo internazionale.

E parlando di collaborazioni, una “spettacolare” installazione creata per il Centro Di Ricerche Musicali è addirittura andata in tournee…

Sì. Partita da Roma dove era stata presentata per la prima volta al Goethe Institute ha girato il mondo fino al Giappone, Cina e ad altri Paesi del Nord Europa. Si tratta di un complesso sistema di ‘varianti’ in vetro che risuonano, dando la possibilità di effondere una melodia.

Ma non finisce qui, perfino in alcune scene di film è riconoscibile il vostro contributo…

I nostri lavori sono presenti ne “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorzese, ne “La donna del re”, in alcuni film di Felice Farina e diversi altri.
Nei periodi in cui ‘Cinecittà era Cinecittà’ abbiamo collaborato quotidianamente realizzando oggettistica su disegno e scenografie varie.

I vostri clienti sono dunque aziende, enti pubblici, artisti e privati: tutto questo solo grazie al vostro talento e a un passaparola, proprio come succedeva con gli artigiani di tanto tempo fa. Funziona ancora?

Sì, il passaparola è sempre valido. Ora anche il sito, che funziona pur essendo statico e non aggiornato.

So che avete anche tenuto dei corsi per i ragazzi delle scuole e per i giovani che vogliono affrontare questo mestiere: quali sono i principi fondamentali che insegnate loro?

Più che di corsi si è trattato di incontri didattici e divulgativi, per far conoscere il nostro lavoro e le opportunità che può offrire. Il corso è più complicato anche perchè implica una serie di misure di sicurezza molto articolate. Si lavora infatti con vetro tagliente e fiamma a 1100 gradi.

Il lockdown non vi ha fermato, anzi con l’aiuto dei vostri figli, ora vorreste attualizzare la vostra immagine anche sui social media…

Si. Stiamo coinvolgendo i nostri figli Gabriele e Michele, che, dopo un’adeguata formazione, stanno entrando nella gestione e nella modernizzazione della ditta. Ovviamente in questo periodo così incerto, è necessario trasformare l’attività adattandola alle nuove esigenze, senza tralasciare l’enorme bagaglio di conoscenze che abbiamo accumulato negli anni e costituisce sempre il fondamento della nostra attività.

ARTE E RESTAURO DEL VETRO
Via Raffaele Cadorna, 5
tel. 06 48904339 – cell. 3488842656

vetritrevi@libero.it
www.arterestaurovetro.it
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