Tacco Dodici CAOSCREATIVO: galeotte furono le cravatte…

Il bello delle storie artigiane è che a differenza di altri lavori più asettici, si incrociano continuamente con il flusso della vita delle persone in uno scambio che ispira e arricchisce. Quando incontriamo Paola Anastasio la creativa di Tacco Dodici CAOSCREATIVO  ne abbiamo una ulteriore fantastica conferma. Le sue creazioni pulsano di vita vera di cui lei si nutre per crearne di nuove in un fantasioso gioco di sperimentazione senza fine. “E’ proprio così. Io come tante artigiane sono partita dalla creazione di bijoux. E in occasione di un incontro tra mamme fu proprio una collana indossata da me a dare il via a tutto. Mia mamma era sarta, quindi ho respirato sin da piccola quell’aria stimolante …”.

 

Ci fa vedere la collana e poi altre: molto belle, una sequenza di pezzi di vita, ricordi di viaggi, bottoni, pietre inanellate in una apparente sequenza casuale. Poi un episodio famigliare dà il via al secondo step creativo, quello che lascia l’impronta per sempre. Viene a mancare il nonno del marito di Paola, Nino e si ritrova in mezzo ad una quantità di cravatte e foulard (della nonna ma anche fili, velette, macchine da cucire) da ‘smaltire’. Da lì parte tutto. “Sì da lì parte l’idea su doppio binario. Mi commuove e fa piacere il progetto di ridare vita a quegli oggetti tanto intimi per noi e nel contempo sviluppo nella mia mente l’idea più sociale dell’importanza del riciclo. E mi accorgo in questa esperienza di consentire alle mie clienti di recuperare i loro ricordi rivestendoli di una nuova forma. Dalla lavorazione creativa delle cravatte inizio a fare dei cerchietti, poi fasce. Un vero boom presso i mercatini dove li propongo e dove le persone si abituano a vedere in me una persona che raccoglie le loro memorie con rispetto e dà loro nuova vita. Ho ancora in mente aneddoti così commoventi che resteranno sempre tra i ricordi più preziosi. C’è uno scambio di gratitudine preziosissima. Questa è la poesia che mi piace. Gli oggetti quali che siano non si fermano mai a se stessi. Sono animati…”.

 

La raggiungiamo nel suo laboratorio che nel tempo ha attrezzato con strumenti ad hoc per nuove realizzazioni (la taglia e cuci ad esempio) ed è una sequenza infinita di tessuti, cravatte di ogni tipo, colore, fantasie, fili, macchine, disegni… Paola vive il suo caos creativo con una pazienza e una precisione che la porta ore e ore a star dietro alle sue realizzazioni. Vediamo scialloni patchwork bellissimi e borse. Nulla ma davvero nulla, anche il più piccolo pezzo di stoffa, vanno perduti. Tutto prima o poi recuperato.

E poi, grande soddisfazione, ha ricevuto l’incarico di creare dei monili per una mostra su Frida Kahlo in apertura a Napoli. Ha studiato a fondo il personaggio e il suo look, li ha ricostruiti con una cura che le fa onore. E sapete come si chiama la Mostra della grande artista? “Frida Kahlo – Ojos que no ven corazón que no siente“.  Ancora una curiosità. Vi chiederete il perché del marchio Tacco Dodici: “Sono una appassionata anche di numerologia. Ed allora 12 ricorda la data in cui iniziò il tutto il 2012. Poi i miei orecchini sono sempre lunghi al massino 12 cm. Giocare sul tacco x una donna è stato un attimo…”. E voilà il caos creativo!

Paola spazia ed è anche attrice. Ha scritto una commedia ironica al femminile che attende solo di essere messa in scena!

TACCO DODICI CAOSCREATIVO DI PAOLA ANASTASIO
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