Atelier di Paola Bellinzoni


“Tutto è nato con i bottoni: ne vedevo tanti nei cassetti di mia mamma, che faceva la ricamatrice e io stessa, fin da piccola, accompagnando mio papà, appassionato  collezionista al Balon, ne acquistavo con la mia paghetta”. La storia di Paola Bellinzoni, creatrice di gioielli, appassionata di arte, antiquariato e sartoria d’epoca, ha un inizio  che sa di favola. La stessa sensazione che si prova entrando nel suo atelier, al Palazzo della Luce di Torino: un’ampia superficie colma di gioielli, abiti, specchi, fotografie “incrostate”,  ritratti rivestiti con bijoux, pietre preziose, il suo ultimo “progetto”, che avrebbe dovuto diventare  un momento espositivo ma che, come è accaduto a tanti in questi tempi, è stato momentaneamente accantonato a causa della pandemia del coronavirus. Paola Bellinzoni, una laurea di architettura, ha lavorato per anni, e continua a farlo, come curatrice di  interni,  con una particolare attenzione per l’uso del colore ,per poi tornare sempre alla sua passione per la  creatività manuale. “Già ai tempi della scuola – racconta – le mie compagne mi chiedevano di modificare i loro abiti, di creare accessori. Ed è ancora così; a volte mi capita di aprire un cassetto, tirare fuori un bottone, un oggetto dimenticato da tempo e a forze di prove e  tentativi dare vita ad un gioiello, una spilla, un paio di orecchini, una collana. Oggetti unici, da cui spesso –  confessa – faccio fatica a separarmi”.

Un lavoro, quello di Paola, che si arricchisce via via di componenti e tecniche diverse come l’uso della resina bicomponente, ed anche di stili con una particolare predilezione  per l’art decò. Una ricerca continua, quella di Paola, che di sé racconta “sono sempre stata un po’ il cavallo matto di casa ma nello stesso tempo possiedo una grande autodisciplina che mi viene dalla danza classica che ho  praticato per quasi 16 anni. Quell’autodisciplina che mi consente di provare e ripetere all’infinito con  tenacia fino  a  quando non raggiungo il risultato che voglio ottenere”. La stessa tenacia che l’ha portata ad  insegnare per anni nelle palestre per pagarsi la laurea in architettura. “Poi – continua a raccontare – come  spesso è accaduto  nella mia vita, una nuova svolta nel mio percorso e la scelta di lavorare per un  bottonificio (ancora i bottoni!) di Piacenza dove ho conosciuto Franco Jacassi, tra i principali collezionisti di  bottoni al mondo, con il quale è nata una collaborazione bellissima. Franco mi ha consentito di attingere dal  suo meraviglioso archivio  e mi ha permesso di crescere ulteriormente nella mia ricerca del bello e del  lavoro artigiano”.

Un lavoro un po’ più difficoltoso in questi tempi di post lockdown, Paola ne è consapevole e ha deciso come  tanti suoi colleghi di affidarsi anche alla rete, per far conoscere il suo lavoro: “ entro poco tempo sarò su  ‘etsy.com, il portale del fatto a mano italiano” ma allo stesso tempo non rinuncia a progetti nuovi, come  quello di rivisitare in forma artistica alcuni ritratti con la tecnica dell’”incrosto”, “una sorta di ricamo,  tempestato, tridimensionale” per togliere “un po’ di vanità ai ritratti”.  “Detesto viaggiare – confessa Paola – ma in fondo ho sempre viaggiato con i libri, cercando, imparando e  poi provando con le mie mani a tradurre in oggetto quanto avevo letto”. Gioielli, sartoria, interni, se dovessi  definirti con una parola? Paola Bellinzoni si guarda intorno nel suo showroom, poi con un sorriso dice  semplicemente: “un’artigiana”.

Paola Bellinzoni
Showroom espositivo
Palazzo della Luce, Via Stampatori 18, Torino.
+39 348 4141 147
www.paolabellinzoni.it