Carlo Zanella: l’architetto che restaura



Siamo in Borgo Campidoglio che abbiamo deciso di rendere protagonista anche del sito per il suo valore storico e per la forte spinta attuale di rilancio “artigianale”. Tra le presenze storiche l’Architetto Carlo Zanella che incontriamo nel suo Laboratorio di Restauro. Una vita per buona parte divisa tra Nicaragua dove crea una Ong e riesce a realizzare opere di grande rilievo dagli anni ’70 in poi tra cui un edificio interamente in legno, ora albergo, e tanto altro nell’ottica anche della promozione professionale delle popolazioni locali.

In Nicaragua incontra anche quella che poi ne diventa la moglie e che ora l’aiuta in Laboratorio. Un via vai tra America Centrale e Italia è una costante per tanti anni, sempre sull’onda di richieste e collaborazioni lavorative fino al rientro definitivo a Torino nel 1984. In Svizzera un corso molto qualificante per il recupero delle travature d’epoca che in Italia non si faceva. Un tassello che si aggiunge alla passione per il restauro mai lasciata. Prima un laboratorio dalle parti di Porta Palazzo e poi dal ’93 il Laboratorio in Borgo Campidoglio alla cui valorizzazione partecipa attivamente con grande consapevolezza. 

Di cosa avete bisogno per far decollare questo progetto nel concreto: “Fuori da ogni retorica, di tre cose: strumenti urbanistici (regole sul quartiere che vincolino l’utilizzo dei piani terra delle casette ad uso artistico/culturale/artigianale, un minimo di incentivazione agli artigiani (esenzioni da alcune tasse tipo quella delle insegne…), visibilità ma reale (non solo una immagine fine a sè stessa). Per questo mi batto perché il quartiere che ha origini operaie lo merita e può diventare anche un’attrazione turistica per la città”.

In Laboratorio siamo circondati da mobili di ogni tipo. E a Carlo chiediamo qualche segreto: “Io insieme a mia moglie mi occupo personalmente del restauro dei pezzi che mi portano e talvolta anche di lavori fuorisede (come portoni di alcune chiese nel casalese). Il restauro non ha regole precise: Il restauratore deve in qualche modo ‘inventarsi’ il recupero ma bisogna sapere di cosa si parla, la storia del mobile e delle epoche. Una formazione culturale è fondamentale per avere una idea dei pezzi. Le tecniche sono quelle di sempre. Poi ciascuno ha preferenze, io uso la gommalacca per la patina particolare che offre, gli olii di un tempo”. I periodi preferiti?: “ I mobili Carlo X, il Liberty, l’Art Decò, quella meno floreale però”. E sullo sfondo ne vediamo un esempio bellissimo. 

LABORATORIO DI RESTAURO ZANELLA
Via Fiano 14 – Borgo Campidoglio Torino
Tel. 355363020
zanelcarlo@libero.it
www.zanellarestauri.it