In Caffetteria a parlar di associazione artigianale…!

Ci sono fatti che capitano senza una apparente ragione. Ma la vita mi ha insegnato che nulla è davvero casuale. Corre talvolta un filo invisibile che senza che ne abbiamo coscienza ci conduce a luoghi, incontri, persone capaci di dare forma ad un progetto o ad un sogno. Penso proprio a questo quando ritrovo, Arianna Bonafini e le due sorelle Barbara e Rossella Marletta nella calma del loro locale in chiusura, la  Caffetteria di Donna Rosa e Madama Giancarla in via Sacchi 62. Chi ci legge conosce quel locale, unico nel suo genere, perché è stato il cuore pulsante dell’evento culturale, coraggioso ammettiamolo, ‘Sacchi di Talento’ a fine novembre scorso, promosso dall’Associazione Modus Teatrandi. Musica, teatro, libri e una ricca selezione di artigiane di qualità in esposizione. Assidue del nostro blog, protagoniste di una community creativa coordinata da Arianna, in una parola Amiche che hanno accolto la nostra chiamata a raccolta e condiviso una sfida difficile ma vinta per quanto è stata apprezzata dal pubblico. Sotto i portici di via Sacchi, per una domenica restituita agli onori di un passato che vorremmo diventasse presente quotidiano. Insomma una bella soddisfazione per tutti! In quell’occasione abbiamo lanciato un seme, anche alle Istituzioni presenti e concordi, ci siamo provate tutte su un terreno diverso. Poi abbiamo rinnovato i nostri incontri sempre lì ed ecco un nuovo tassello, l’idea di ottimizzare ed incrociare i contatti, le esperienze comuni, i mestieri artigianali, soprattutto la passione per darci una forma più coesa, una identità comune riconoscibile, una realtà associativa. Stesso marchio “Fatto-a-mano” che dice tutto, e nei prossimi tempi dirà di più. Rappresenterà un gruppo di operatrici e operatori in ambito artigianale accomunati da ricerca, impegno e qualità. Questo progetto richiede tempo e incontri. Ed allora mi sono chiesta se non fosse il caso di tornare alle origini e conoscere meglio Arianna, Barbara e Rossella da cui tutto ha avuto inizio con me. Intervistarle è un gioco quasi in famiglia così come ci sentiamo a casa in caffetteria circondate da loro creazioni (sono anche artigiane), mobili d’epoca, ricordi, dipinti su pareti… Arianna aggiunge del suo sempre ed arriva con una preziosa scatola di piume stupende, accessori di look eleganti d’altri tempi e pezzi di pelliccia che ben presto le due sorelle trasformeranno in manicotti e borsette. C’è in tutte noi un animo da Mary Poppins molto ironica che ci salva da dolori e amarezze.

Scaldate dal calore di un Passito siciliano rassicurante (con una etichetta molto fatta a mano apprezzata) le conduco a rivelarsi al di là ed oltre gli impegni contingenti. Come siamo arrivate qui? Da dove si è partiti? Questo mi preme sapere. Questo settore è popolato da belle persone che spesso hanno fatto percorsi esistenziali complessi di cui questo mestiere è l’approdo finale, oppure l’hobby rasserenante o nei più giovani una scoperta imprevista.

Barbara e Rossella sono due sorelle diverse ma del tutto complementari abituate alla condivisione. Averle per amiche significa anche assistere a siparietti molto divertenti di finte discussioni in cui ognuna tiene il punto ma per poco…Barbara ha dalla sua un’alta professionalità di educatrice (si capisce dall’apertura verso il prossimo) ed una sensibilità tutta sua a percepire disagi e sussulti d’animo. Rossella, forse più timida, oltre ad avere esperienza in gestione di locali, è l’artista da sempre fin dagli studi. Dipinge, cuce, ricama in silenzio e con un puntiglio perfezionista tutto suo. Anche Barbara si è appassionata al tricot declinato in tanti articoli. Hanno reso la Caffetteria un ambiente dove chi entra si sente accolto e circondato di bellezza. Ora è in trasformazione verso una maggiore valorizzazione degli spazi. Accoglienza e Condivisione , Artigianalità, Benessere totale: questi i valori che anche l’arredo esprimerà. Il cuore in fondo della realtà associativa nascente.

“La nostra Caffetteria porta i nomi di nostra madre e nonna , in omaggio a Sicilia e Piemonte che abbiamo nel sangue- mi raccontano Barbara e Rossella – ed è sempre stato il luogo dei nostri desideri. Ora siamo ad un’evoluzione importante. Il sogno si avvera e diventerà ciò che abbiamo sempre voluto. Un luogo dove chiunque trovi il proprio spazio espressivo soprattutto in ambito artigianale ma non solo. Un luogo multitasking e dove ci si sente liberi di essere se stessi con le proprie attitudini. Come siamo noi: Io Barbara visionaria, idealista e un po’ confusa a volte; io Rossella più precisa e delicata. Insieme, nell’affetto e rispetto, si fanno grandi passi”.

Via Sacchi, bella e impossibile. In futuro come la vedete?

“Via Sacchi è passato glorioso e presente problematico. Caos e autorevolezza. Ha in sé tutte le potenzialità e i ‘segni’ per essere luogo di bellezza, colori, musica, arte e commercio. Stiamo lavorando per quello credendoci. Qui è pieno di artisti che frequentano la Caffetteria come ritrovo. L’importante è che anche le Istituzioni lo capiscano e se ne facciano carico con iniziative concrete. Torino merita che Via Sacchi torni agli onori del passato”.

Passo la parola ad Arianna Bonafini che tanto merito ha nell’aver assemblato creative nel tempo. Arianna, sei per studi e lavoro, una “donna di legge”: da dove arriva la passione per artigianato, moda e vintage ?

“Sono una donna ‘prestata per sbaglio alla legge’. Scherzi a parte, il mio percorso di studi a Giurisprudenza è stato già da subito singolare: diritto ecclesiastico, canonico, urbanistico, e tutto quanto sono riuscita a inventarmi per studiare legge ma essere sempre me stessa. Sono nata con una borsettina vintage in mano, sono cresciuta tra mercati e Audrey Hepburn, e tutto dove vedevo legno, ceramica, e quant’altro mi si illuminavano gli occhi già da piccola”.

Quali secondo te gli scopi di una nuova Associazione in questo settore?

“Parlo per Torino, perché è il territorio sul quale mi muovo. Come per altre tematiche e altri settori, Torino è ricchissima. C’è tanto, più o meno conosciuto, anche realtà davvero sorprendenti e uniche. Quello che manca è metterlo a sistema’, con una paziente attività di collaborazione e concertazione a tutti i livelli”.

Torino, i suoi quartieri e i suoi locali storici e mestieri artigianali. Quanto c’è da fare e in quale direzione?

“Sono tutti temi che mi appassionano fortemente. E che anche grazie ai miei studi, giuridici e non, ho approfondito da 20 anni ormai. Io leggo questi temi come un tutt’uno. Possono viaggiare ‘a braccetto’ e raggiungere così finalmente la meritata meta. Dagli anni 80 Torino cerca, a più riprese, di valorizzare queste peculiarità. Si è fatto per certo versi un percorso degno di nota ma ancora non sistematizzato e continuativo così da consolidarlo nel tempo. Un dialogo vero, pratico e costante tra pubblico e privato, tra istituzioni e imprenditori e con l’apporto delle Associazioni è la strada giusta e unica da percorrere. O ora o, fra qualche anno, diventerà tristemente troppo tardi. Forza Torino!”.

Bene noi faremo la nostra parte al meglio! E brindisi con il Passito ci sembra più propiziatorio che mai… Sicilia e Piemonte, gemellate ancora una volta!