Valentina Malcangi : architetta dei “bijoux onirici”

Una bella famiglia di origine in cui cresce con papà che disegnava e una mamma speciale, una laurea appagante che la porta ad operare nell’ambito della progettazione e ristrutturazione d’interni, affetti propri imprescindibili, tante passioni. Ma con il passare del tempo, nonostante un gran da fare, quella spinta a costruire prende forma sempre più compiuta in Valentina Malcangi.

“Ricordo con quanta attenzione osservavo papà dipingere ma ricordo altrettanto bene come in spiaggia da piccolissima, di fronte a quel mare che è sempre stato uno dei miei habitat naturali, schiacciavo gli avanzi di mattoncini e con la polvere ottenuta disegnavo sulle pietre. Poi negli anni ho scoperto la ceramica. Ma l’idea vincente su cui mi sono fermata e su cui ormai lavoro con tanta gioia sono i bijoux davvero fatti a mano”.

Ci fa sorridere l’appellativo con cui li chiama sin da subito i “consolini”, ovvero oggetti decorativi leggeri, accessibili a tutti, nuovi e gratificanti quando si vuole ricevere una coccola meritatissima. Con quale materiale sei partita?: “ Con la carta plastificata per realizzare oggetti grandi ma leggeri, molto ornamentali. Ho anche sangue pugliese e il gusto per la decorazione arriva da lì”. Poi però si passa al rame, alle perle, ai vetri, ai tessuti. In ogni viaggio trova ispirazione ed acquista materiale. E come in tutte le belle storie ci vuole un bel titolo che si materializza con il “bijoux onirico”. Perché onirico?: “Talvolta mi appaiono davvero in sogno o nella fase del primo risveglio. Ma al di là di questo ho scelto questo nome perché mi fa piacere che le mie creazioni siano un po’ magiche, regalino un pizzico di emozioni nel quotidiano.

Entrare nel processo creativo quale che sia, consente un piacevole straniamento dove si vive in assoluta libertà senza vincoli né condizionamenti”. La gioia si contagia a chi indossa i bijoux che notiamo avere forme ricorrenti : “Sì, l’armonia dei pesci perché è il mio segno zodiacale, richiama il mare che adoro e consente l’uso dei colori, altro elemento mio caratterizzante. E poi il cuore, il mondo degli affetti. I fiori.

Tutti simboli di positività, io cerco di trasmettere attraverso i miei bijoux allegria, gioia”. L’ispirazione per Valentina sono lampi improvvisi, nessuna regola, nessuna ripetizione, impulsi veloci che trovano nella memoria della vita agganci di qualunque tipo. Poi ci vogliono le tecniche. Ma l’artigianato ci dice “implica una sensibilità d’animo speciale che va apprezzato nell’acquisto del pezzo unico quale che sia il suo valore. Dentro ogni oggetto c’è un pezzo di cuore di chi l’ha realizzato, pensato.

Oggi, e lo posso confermare anche da architetta, manca la cultura del bello. Tutto è anonimo, standard. Mancano le idee e le scelte coraggiose”. Il tuo sogno nel cassetto?: “ Poter approdare a materiali importanti, arrivando a creare con la fusione del metallo preziosi oggetti di arte orafa”.

VALENTINA MALCANGI BIJOUX ONIRICO
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