Barbara Ebbli in arte Malaika: artigiana e designer del mondo

Incontrarla a Torino significa davvero sentire l’orgoglio per quanto la nostra città sappia essere inclusiva a livello artigianale e artistico, oltre che a livello sociale. Per la sua storia, le sue radici ma soprattutto il suo sguardo sul mondo. Barbara Ebbli, in arte Malaika, ha il dono che appartiene non a tutti, di empatizzare con il prossimo con una grazia rara. Una aggraziata creatività davvero cosmopolita. La incontriamo, e non a caso, in una location unica e stupefacente, che abbiamo già avuto modo di visitare durante uno dei nostri Fatto-a-mano Tour in Borgo San Paolo. Uno show room e laboratorio creativo dal sapore nordico pensato proprio per un benessere profondo di chi ci lavora e lo visita. Un interno cortile che mai nessuno immaginerebbe di trovare dall’ingresso di via Frejus. Questo rientra nell’’attitude’ dei torinesi sempre riservati.
Incontrare Barbara significa entrare nel mondo marino delle conchiglie che sono un suo must orafo creativo. Gioielli ma anche oggetti unici capaci di fare la differenza. E poi i suoi capi che ci spiegherà nell’intervista. Qui il fatto-a-mano davvero raggiunge vette alte per esclusività, ricerca dei materiali, design strutturale e decorativo, minuziosità del dettaglio e voglia di condivisione…

Lasciamo parlare lei direttamente!

Barbara Ebbli, in arte Malaika. Ci spieghi l’origine del tuo nome d’arte?
Nasce in me, essendo nata e cresciuta in Africa, lo sento parte integrante di me da sempre. In Swahili vuole dire ‘angelo’.

Un marchio, un brand dal 2019 a Torino dopo una esistenza trascorsa in giro per il mondo. Cosa ti ispira in Torino e quali gli spunti tratti dalla tua natura cosmopolita?
Arrivo a Torino nel 2018, e dopo anni di ‘procrastination’ ma soprattutto di esperienza lavorativa in giro per il mondo e nello specifico nel sud-est asiatico, a fine 2019 registro il mio marchio proprio a Torino dopo aver ritrovato una cara amica, artista nonché parte del mio progetto, Sarah Bowyer. Eravamo compagne di scuola al liceo in Indonesia quando avevamo 15 anni. Per me è stata la svolta, cosi nasce Malaika, senza un sito, senza social.

Gioielli e capi esclusivi di moda femminile: quali i tratti distintivi delle creazioni Malaika?
Malaika racconta il suo percorso di vita quindi tra Africa, Indonesia, USA ed Europa…il suo viaggio attraverso questi continenti che mi appartengono e che sono il mio vissuto. Tutto parte inizialmente dalle conchiglie, un archivio incredibile, raccolte dalla nascita in giro per il mondo che attraverso una tecnica innovativa ma soprattutto brevettata da me e il mio orafo (italiano) senza uso di colla, diventano opere da indossare come non. Sono oggetti, amuleti, pezzi unici anche da arredamento, distintamente diversi l’uno dall’altro ma soprattutto dove premia la qualità e non la quantità. Per me sono veri propri gioielli, fatti a mano, di grande oreficeria italiana. Subito dopo parte il mio progetto Fashion:
Attingendo da una collezione di tessuti raccolti (in giro per il mondo) e archiviati da oltre 50 anni, quando ho deciso di partire con il mio progetto nel 2020, mi sono adoperata anche per ridare vita a questi ultimi con la filosofia del vero Slow Fashion.
Slow Fashion (o moda lenta) è un movimento che spinge verso il modello di produzione sostenibile: riduzione del numero di collezioni annuali, per lo più di produzione artigianale, promozione del riciclo di materiali, riduzione del consumo di risorse e acquisto di seconda mano. L’idea è proprio quella di rallentare la velocità della moda, senza fare collezioni ma solo 1 pezzo per modello e ogni volta diverso anche in ogni taglia (questo dettato dalla quantità di tessuto disponibile) da abbinare al proprio guardaroba, di alta qualità, originalità ed estro. Volevo proprio tornare indietro al mio passato in Africa e in Indonesia dove appunto già mia mamma dava molta importanza a ciò che acquistava, capi o accessori che potessero durare nel tempo e non perdere di valore o passare di ‘moda’.
Così ho deciso di creare dei ‘Pezzi Unici’ seguendo quasi alla lettera la definizione, proprio per allontanarmi dal concetto ormai da troppo tempo radicato, del consumo estremo, usa e getta, spreco e troppa quantità. Uno stile di vita che ci impoverisce non rendendoci più capaci di innamorarci di ciò che ci circonda. Ogni pezzo, oltre che dalla storia del tessuto utilizzato, viene accompagnato da un vero percorso personale raccontato attraverso opere d’arte, dipinte a mano dall’artista Sarah Bowyer per Malaika. Sono vere storie vissute e poi riportate per dare ulteriore vita a pezzi fatti interamente da zero partendo principalmente dal tessuto, poi al disegno del modello fatto da me, al carta modello e finalmente all’esecuzione di sartoria italiana a km 0 qui a Torino. Ultimo passaggio molto ‘donante’, il dipinto – Limited Edition per Malaika.

Tu collabori tanto con altre creative: esiti recenti?
Da quando sono partita con il mio progetto ho sempre collaborato con artisti, designer,  fotografi,  ballerini,  artigiani…. Nel 2023, ho ospitato nel mio studio/co-workshop realtà differenti proprio per creare una sinergia tra varie discipline. Ho avuto il piacere di lavorare con persone davvero diverse da me ma che in qualche modo avessero un legame, affinità, sinergia comuni.
Nello specifico, ma soprattutto dal settembre 2023 , sto lavorando ad un progetto con Stefania Mairano, artigiana ceramista che conoscete. Con lei abbiamo portato avanti un’idea che Malaika aveva da tempo e che insieme è diventata realtà. La nostra collaborazione si è subito trasformata in amicizia perché abbiamo visto che lavorando insieme si è più produttive e ci si diverte anche di più. Creiamo nello specifico dei pezzi unici unendo le nostre specificità , lei con le sue ceramiche meravigliose, e io con i miei tessuti (scampoli di tessuti) per creare delle ‘combo’ particolari tra cui braccialetti, accessori da collo etc…
Sto ancora collaborando con una creatrice di Lecco con e pochette reversibili chiamate Chic&Quick disponibili in Via Cibrario da Filiverdi Concept store: sono molto originali ma soprattutto estremamente versatili poiché sono nate per essere porta-documenti, porta-cellulare, porta-gioie, anche porta-occhiale e non solo…

Sei stata da poco in Vietnam condividendo la vita quotidiana e professionale. Cosa ti ha colpito ? 
Sono stata in Vietnam a gennaio, invitata dall’ambasciata vietnamita, e ho avuto la fortuna di fare un viaggio straordinario accompagnata sulla via della seta e del vero made in Vietnam. Un Paese da cui si possono trarre grandi ispirazioni.

Grazie Malaika!